Si tratta di due sculture pendant realizzate in bronzo e raffiguranti due figure mitologiche, una Ninfa ed un satiro. Le sculture sono firmate sul basamento “G. Siccardi”
NINFA
Per quanto riguarda la figura
femminile, si tratta di un’opera figurativa appartenente al genere mitologico:
il soggetto raffigurato è una ninfa.
Le ninfe (Νύμϕαι, Nymphae)
erano divinità minori, legate al culto della natura. Immaginate come geni
femminili, vergini o giovani donne, erano simbolo della forza vitale della
natura stessa.Albergavano in ruscelli, fiumi, laghi, alberi, boschi, grotte;
erano note per la loro benevolenza verso i mortali e spesso intrecciavano
storie amorose con dinità, umani e abitanti del bosco. Le ninfe erano
denominate con nomi differenti in base all’elemento naturale vitale: acqua
(sorgenti, fiumi, laghi), Naiadi (Νηιάδες o Ναιάδες, Naiădes) o terra
(foreste, monti), Driadi o Amadriadi (Δρυάδες, ‘Αμαδρυάδες Dryădes, Amadryădes).
Raramente venivano rappresentate da sole, frequentemente invece in compagni di
Pan, dei Satiri o anche di Ermete.
La figura, a grandezza naturale, è
stante; la testa leggermente inclinata, il viso allungato e ben proporzionato;
lo sguardo fisso rivolto in avanti, il naso dritto e le labbra socchiuse . La
capigliatura è semplice, non particolarmente definita, con scriminatura
centrale e capelli raccolti dietro la nuca. Il braccio destro è ripiegato verso
il petto con la mano aperta rivolta verso l’alto, il braccio sinistro invece è
steso lungo un fianco a reggere la veste. Gli arti inferiori sono disposti a
chiasmo rispetto a quelli superiori: la gamba destra è tesa e quella sinistra è
flessa.