Un ulteriore passo avanti nella tecnica di realizzazione sarà dato dalla capacità, nella seconda metà del XVIII sec. di creare delle sottili bacchette fondendo gli smalti così da poter tagliate le piccole tessere colorate come necessario. Alla fine del secolo diverse sono le botteghe ed i mosaicisti, tra i più noti ricordiamo Giacomo Raffaelli, Cesare Aguatti.
E’ infatti dalla metà del ‘700 fino alla fine del XIX sec, con lo svilupparsi ed il crescere del Grand Tour e pian piano con la riscoperta del gusto classico, spinta dai ritrovamenti in corso negli scavi di Pompei ed Ercolano, che i micro mosaici diventano oggetti di gran moda. Fioriscono diverse botteghe che producono scatole e quadri, cornici ma anche piani di tavolo. Questi mosaici guardano al mondo classico riproducendo i dipinti e mosaici venuti alla luce grazie agli scavi archeologici ma anche dipinti famosi o paesaggi con rovine romane.
Il successo dei Grand Tour porta in Italia studiosi e aristocratici da tutta Europa che forniscono alle botteghe una nuova clientela disposta a spendere. A Roma alcune botteghe di lapicidi, bronzisti e mosaicisti specializzati si attivano per fornire prodotti adatti ai desideri di questa clientela, spesso collaborando tra loro. Per un visitatore che ha appena terminato il Tour degli scavi e delle rovine romane, entrare in possesso di uno di questi oggetti non rappresenta solo l’acquisto di un ricordo, ma soddisfa il desiderio di ricerca di bellezza e di cultura , rendendo l’acquirente un illuminista perfettamente alla moda.