L’opera originale fu eseguita dal Palagi nel 1826-1828, momento di particolare fortuna letteraria del personaggio di Colombo. Si tratta di una scena celebrativa di stampo romantico-patriottico, che segue il filone inaugurato e così ben espresso da Francesco Hayez. Ma, se quest’ultimo puntava a conquistare e coinvolgere attraverso un impatto sottilmente emotivo, così spesso sottolineato da giochi di sguardi dei personaggi ritratti, in questa opera prevale la formazione neoclassica di Palagi, attento a ricostruire accuratamente l’episodio, restituendo con minuzia ambientazione e costumi dell’epoca.
In Italia il romanticismo fu soprattutto storico: in una situazione politica caratterizzata da frammentazione e dominazione straniera, l’arte fu un mezzo per diffondere nell’animo degli italiani un ideale comune di nazione, idealizzando un passato glorioso. In questo contesto si inserisce l’opera del Palagi, che intende celebrare appunto un italiano illustre in un momento memorabile per la storia dell’Occidente.
L’autore della splendida ed efficace copia è il conte Carlo Barbiano di Belgiojoso (Milano, 1815-1881). Figlio del conte Antonio e della marchesa Teresa Pallavicino Trivulzio, studiò legge presso l’Università di Pavia ma coltivò al contempo un’accesa passione per le arti.